Mobbing sul lavoro

Chi vi fa mobbing non desidera collaboratori ma subordinati, sudditi, zerbini. Sono dei narcisisti che applicano una vera e propria Sudditanza Psicologica nei confronti dei collaboratori! Punto!

Il fenomeno del mobbing sul lavoro: comprendere, affrontare e contrastare

Il mobbing sul lavoro rappresenta un grave problema che può compromettere il benessere e la salute mentale dei lavoratori.

Questo comportamento si manifesta attraverso una serie di azioni ostili e ripetute nei confronti di un individuo, mirate a danneggiarlo e isolare.

Le forme di mobbing possono essere molteplici e sfumate, rendendo difficile individuarle e affrontarle adeguatamente.

Tra le manifestazioni più comuni, si annoverano la marginalizzazione dalle attività lavorative, la riduzione delle responsabilità e delle mansioni, la privazione di opportunità di lavoro, le calunnie e le maldicenze diffuse nell’ambiente lavorativo, le molestie sessuali, il controllo eccessivo da parte dei superiori e l’applicazione ingiustificata di sanzioni disciplinari.

Effetti devastanti sulla salute mentale e fisica

Gli effetti del mobbing sul benessere psicofisico delle persone possono essere profondamente deleteri. A livello mentale, il mobbing può scatenare disturbi d’ansia, episodi depressivi, attacchi di panico e fobie.

La costante pressione psicologica e il senso di isolamento possono portare a una perdita di fiducia in sé stessi e nelle proprie capacità, minando l’autostima e il senso di identità.

Inoltre, l’esposizione prolungata a situazioni di stress può favorire lo sviluppo di disturbi post-traumatici da stress, con conseguenze durature sulla salute mentale dell’individuo.

Dal punto di vista fisico, il mobbing può causare una serie di disturbi psicosomatici, quali insonnia, cefalea, problemi cardiaci e gastrointestinali.

L’accumulo di stress cronico può innescare reazioni fisiologiche nocive per l’organismo, compromettendo il sistema immunitario e aumentando il rischio di malattie croniche.

Strategie per contrastare il mobbing

Affrontare il mobbing sul lavoro richiede coraggio, determinazione e il supporto di risorse adeguate. Ecco alcuni consigli utili per affrontare questa difficile situazione:

  1. Documentare gli eventi: Tenere un diario dettagliato degli episodi di mobbing subiti può essere utile per avere prove concrete dell’accaduto. Registrare date, orari, luoghi e descrizioni precise degli eventi può fornire un quadro chiaro della situazione e supportare una futura azione legale.
  2. Ricorrere a supporto professionale: Consultare un professionista della salute mentale può essere di grande aiuto per gestire lo stress e le emozioni legate al mobbing. Un terapeuta può fornire sostegno emotivo e strategie per affrontare la situazione in modo costruttivo.
  3. Raggiungere alleati: Mantenere relazioni positive con alcuni colleghi di lavoro può essere fondamentale per ottenere supporto e testimoniare eventuali episodi di mobbing. Condividere le proprie esperienze con persone fidate può aiutare a sentirsi meno soli e isolati.
  4. Esprimere le proprie preoccupazioni: Se possibile, cercare di affrontare il problema direttamente con il responsabile o il superiore gerarchico. Esporre in modo chiaro e pacato le proprie preoccupazioni e chiedere un intervento risolutivo può essere il primo passo per contrastare il mobbing sul lavoro.

Esempi concreti di mobbing sul luogo di lavoro

Per comprendere meglio come si manifesta il mobbing sul lavoro, consideriamo alcuni esempi tratti dalla vita reale:

  1. Molestie fisiche: In un ambiente lavorativo, un datore di lavoro o un collega potrebbero manifestare comportamenti aggressivi e intimidatori, ecco alcune esperienze di vita da bottega e ufficio:
    • dare calci sotto al tavolo, pestare i piedi dietro al bancone del negozio (e deve essere visto dai clienti, aggravante),
    • prendere per il collo un dipendente per avvicinarlo molto alla lettura di un errore, ad esempio un codice articolo o un prezzo errato applicato su un prodotto,
    • oppure spingere fisicamente un dipendente.
  2. Molestie verbali: Un altro esempio di mobbing sul lavoro potrebbe essere rappresentato da commenti sprezzanti, battute umilianti o critiche costanti rivolte a un lavoratore da parte di colleghi o superiori, quindi aria che si fa pesante.
  3. Isolamento sociale: Un dipendente potrebbe essere escluso deliberatamente da riunioni, eventi aziendali o attività di gruppo, creando un senso di isolamento e emarginazione.

Tuttavia ci sono frasi di mobbing sul lavoro ed esempi di natura narcisistica e maligna:

  1. “Sei così inutile che non capisco come sei ancora qui.”
  2. “Le tue idee sono sempre sbagliate, meglio se stai zitto/a.”
  3. “Non ti meriti neanche di essere qui, sei solo un peso per la squadra.”
  4. “Guarda chi è tornato/a, il nostro campione di errori!”
  5. “Sei così lento/a che mi viene da addormentarmi ad aspettare che finisci.”
  6. “Dovresti ringraziarmi per non averti ancora licenziato/a.”
  7. “Non hai nessuna autorità qui, non far finta di comandare.”
  8. “Le tue opinioni non contano, quindi risparmia il tuo fiato.”
  9. “Ogni volta che parli, mi viene voglia di andare in vacanza per evitare di sentirti.”
  10. “Guarda chi si crede di essere, il/la piccolo/a dittatore/dittatrice dell’ufficio.”
  11. “Sei un bradipo, sei addormentato.”

Conclusioni

Molte tendenze narcisistiche sono apprese in tenera età e diventano rabbia narcisistica non superata e non trattata in modo clinico o psicoterapico.

In conclusione, il mobbing sul lavoro è un fenomeno dannoso che richiede l’attenzione e l’impegno di tutti per essere contrastato ed eliminato dalle nostre realtà lavorative. Con consapevolezza, sostegno e azione concreta, è possibile creare ambienti di lavoro più sani, rispettosi e inclusivi per tutti i lavoratori.

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